Intervista: 16a edizione di Buskers

Dal 24 al 28 luglio il centro cittadino diventa un grande palco a cielo aperto per gli artisti di strada. Parliamo dell’edizione di quest’anno – intitolata “Vulcano” - con Ilenia Ricci, responsabile della programmazione di Buskers insieme a Paride Bernasconi, Damiano Merzari, Vittorio Ondedei e Gianmaria Zanda.

L’edizione di Buskers di quest’anno è “Vulcano”. Come è nata l’idea?
Come squadra di organizzatori, abbiamo scelto “Vulcano” per diverse ragioni: dal punto di vista paesaggistico, ci piaceva legarci alla forma del San Salvatore, per sottolineare la collocazione del festival. Ci piaceva anche rendere l’idea di una esplosione di set musicali e teatrali, una esplosione di contenuto culturale tipica di Buskers. Infine, guardando al festival in senso più ampio, Vulcano indica anche una esplosione di vita, gioia, leggerezza, che regala l’occasione di incontrare tante persone da tutto il mondo – le caratteristiche di Buskers da ormai 16 anni.

Cinque giorni di arte di strada su dodici postazioni del centro città; una proposta quasi ininterrotta di performance. Quali sono le sfide più grandi nell’organizzare Buskers?
Buskers è un incastro complesso e affascinante da costruire, e di edizione in edizione noi organizzatori cerchiamo di lavorare sempre meglio. Ogni anno riceviamo numerose richieste di partecipazione; cerchiamo quindi di chiudere la programmazione il prima possibile, per concettualizzare la macchina organizzativa e coinvolgere i diversi reparti il prima possibile.

Con pochi mezzi e tanta creatività gli artisti di strada fanno emergere il bello dove è inatteso – cosa innesca questa magia?
La vicinanza tra artisti e pubblico permette una interazione particolare, sia per i set musicali che per quelli teatrali. Buskers infatti ha dodici postazioni, di cui metà allestite come palchi classici (Piazza Manzoni, Rivetta Tell, Boschetto, Scintilla, Palco Fleur, Punta Foce), e metà come punti che permettono grande vicinanza del pubblico a chi si esibisce; inoltre, con la chiusura della strada del lungolago si creano luoghi perfetti per fare teatro di strada (le postazioni Incrocio, Portici), come anche nel Parco Ciani (Jungle Degu, la nuova postazione Vulcano). Credo che la vera magia nasca dalla possibilità di vivere la città in un modo nuovo e sorprendente.

Tanti eventi di Buskers sono a misura di bambino. Cosa possono scoprire i bambini attraverso l’arte di strada, in generale? E quest’anno?
Lo stupore: guardando video e foto delle edizioni precedenti, una costante sono le immagini di bambini che spalancano gli occhi e vengono colpiti da quello che sta succedendo, qualcosa di inaspettato in cui entrano a far parte. Inoltre, è sorprendente la varietà e la vivacità: gli spettacoli sono tanti, dalle 18 alle 22 se ne possono vedere fino a cinque.
Guardando alla programmazione di quest’anno, i bambini potranno lasciarsi incantare da Boule de Neige / Snowball, uno spettacolo itinerante di bolle di sapone, ma anche dalle grandi strutture in Piazza Manzoni con la Bal Trap della compagnia La Contrebande, e Les Madeleines de Poulpe della compagnai Kadavresky. Giovedì, venerdì e sabato con la chiusura del lungolago dalle 18 a fine serata, avremo una serie di performance in zona Incrocio, da Matteo Galbusera a Okidok e Jessica Arpin; avremo anche teatro più classico, come The Strange Comedy Show e Grand Bal Dévergondé della compagnia L’agence Turlututu, con musica e teatro – per tutti e molto coinvolgenti.

Maggiori informazioni: luganobuskers.ch

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