A cosa servono i sogni? Chi siamo mentre sogniamo? C’è un rapporto tra sogno e personalità? In un’appassionante lezione-spettacolo Vittorio Lingiardi prova a rispondere a queste domande, spiegando i sogni come enigmi sospesi tra mente e cervello, animali selvatici che da sempre cerchiamo di catturare: leggendoli come messaggi degli dei; interpretandoli come segreti dell’inconscio; registrandoli come attività neurali. «Ogni sogno», scriveva Freud più di un secolo fa, «ha un ombelico attraverso il quale è congiunto all’ignoto». Da questo ombelico misterioso, che dà il titolo al suo nuovo libro (“L’ombelico del sogno”, Einaudi, 2023) Vittorio Lingiardi ci accompagna in un viaggio onirico e poetico tra divinazione, psicoanalisi e neuroscienze.
Perché «la verità non sta in un solo sogno, ma in molti sogni». Avremo incubi e visioni omeriche; indagheremo le danze rapide dei movimenti oculari e i sogni preoccupati del lockdown; sogneremo col cinema e la poesia. Durante la sua lezione-spettacolo, Lingiardi mostrerà, su grandi diapositive, sogni dipinti dai più grandi pittori (da Giotto a Kiefer) e le sequenze oniriche di film famosi (da “Io ti salverò” di Bergman a “Mulholland Drive” di Lynch).
Sweet Dreams degli Eurithmics non sarà che una delle tante canzoni che formeranno la colonna sonora di questo indimenticabile evento.
Eventi correlati